Consistente riduzione di infarto miocardico periprocedurale con Cangrelor
Cangrelor ( Kengrexal ) è un inibitore P2Y12, somministrato per via endovenosa, approvato per ridurre gli eventi ischemici periprocedurali in pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo ( PCI ) non-pretrattati con un inibitore P2Y12.
In totale 11.145 pazienti sono stati randomizzati a Clopidogrel ( Plavix ) o Cangrelor nello studio CHAMPION PHOENIX ( Cangrelor versus Standard Therapy to Achieve Optimal Management of Platelet Inhibition ).
Sono stati esaminati gli effetti di Cangrelor sull’infarto del miocardio utilizzando definizioni diverse e sono state effettuate analisi di sensibilità sull’endpoint primario dello studio.
In totale 462 pazienti ( 4.2% ) sottoposti a intervento coronarico percutaneo hanno presentato un infarto miocardico come definito dalla seconda definizione universale.
La maggior parte di questi infarti del miocardio ( n=433, 93.7% ) era di tipo 4a.
Il trattamento con Cangrelor ha ridotto l'incidenza di infarto miocardico a 48 ore ( 3.8% vs 4.7%; odds ratio, OR=0.80; P=0.02 ).
Quando è stata applicata la definizione SCAI ( Society of Coronary Angiography and Intervention ) di infarto miocardico periprocedurale a potenziali eventi ischemici ci sono stati meno infarti del miocardio totali ( n=134 ); tuttavia, gli effetti di Cangrelor sull’infarto miocardico sono rimasti significativi ( OR=0.65; P=0.01 ).
Effetti simili sono stati osservati nella valutazione degli effetti di Cangrelor su infarto del miocardio con picco della creatinina chinasi-MB uguale o maggiore di 10 volte il limite superiore della norma (OR, 0.64) e nella valutazione degli effetti con picco della creatininchinasi-MB ( CK-MB ) uguale o maggiore di 10 volte il limite superiore della norma, sintomi ischemici, o modifiche all’ECG ( elettrocardiogramma ) ( OR=0.63 ).
L’infarto miocardico definito da una qualsiasi di queste definizioni è risultato associato a un aumentato rischio di morte a 30 giorni.
Il trattamento con Cangrelor ha ridotto l'endpoint composito di morte, infarto miocardico ( definizione SCAI ), rivascolarizzazione guidata da ischemia, o trombosi dello stent secondo l’Academic Research Consortium ( 1.4% vs 2.1%; OR=0.69 ).
In conclusione, l’infarto miocardico nei pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo, a prescindere dalla definizione, rimane associato a un aumentato rischio di morte.
Cangrelor rispetto a Clopidogrel riduce significativamente l’infarto miocardico indipendentemente dalla definizione. ( Xagena2016 )
Cavender MA et al, Circulation 2016; 134: 723-733
Cardio2016 Farma2016
Indietro
Altri articoli
Esiti a lungo termine con stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus rispetto a stent polimerici durevoli a eluizione di Everolimus nell'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST: follow-up a 5 anni dello studio BIOSTEMI
Gli stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus migliorano gli esiti clinici precoci correlati allo stent rispetto agli stent polimerici...
Follow-up a 10 anni dei pazienti con stent a eluizione di Everolimus rispetto a stent di metallo nudo dopo infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST
I dati sugli esiti per uno stent a eluizione di Everolimus ( EES ) con polimero durevole al follow-up a...
Struttura riassorbibile a base di Magnesio rispetto allo stent metallico permanente a rilascio di Sirolimus nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST: studio MAGSTEMI
L'uso di strutture in Acido Polilattico riassorbibili è limitata nella pratica clinica quotidiana per motivi di sicurezza e la mancanza...
Stent di polimero biodegradabile a rilascio di Sirolimus rispetto a stent di polimero durevole a rilascio di Everolimus in pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST: studio BIOSTEMI
Gli stent a rilascio di farmaco di nuova generazione con struttura metallica ultrasottile con polimero biodegradabile potrebbero facilitare la guarigione...
Infarto STEMI: danno miocardico nei pazienti con impianto di stent posticipato
Sebbene alcuni studi abbiano trovato un miglioramento del flusso coronarico e del recupero del miocardio quando l'impianto dello stent è...
Pazienti sottoposti a intervento coronarico percutaneo: stent medicati non-superiori agli stent di metallo nudo riguardo a mortalità e infarto miocardico
Dallo studio randomizzato NORSTENT è emerso che gli stent medicati di seconda generazione e gli stent di metallo nudo presentavano...
Diabete mellito e prevenzione dell’infarto miocardico tardivo dopo stenting coronarico con doppia terapia antipiastrinica
I pazienti con diabete mellito sono ad alto rischio di eventi ischemici ricorrenti dopo stenting coronarico. Sono stati valutati gli...
Esiti clinici nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST trattati con stent a rilascio di Everolimus rispetto a stent di metallo nudo
I dati sulla sicurezza e sull’efficacia degli stent a rilascio di farmaco di nuova generazione con follow-up a lungo termine,...
DANAMI 3-DIFER: nessun beneficio dal ritardo dell’impianto di stent per l’infarto miocardico con sopraslivellamento ST
Ritardare l’impianto di stent nei pazienti con infarto del miocardio con sopraslivellamento del segmento ST ( STEMI ) non riduce...
Impianto di stent differito rispetto a convenzionale nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST
Nonostante il successo del trattamento della lesione dell'arteria responsabile mediante intervento coronarico percutaneo ( PCI ) primario con impianto di...